Masseria Scanantizzi: L’infinita telenovela

Servizio e foto a cura di Piero Vasta

Percorrendo la Statale per Carovigno, lasciando San Vito, sulla destra si nota la vecchia masseria Scannatizzi, una vecchia costruzione che risale al 17° secolo. Dopo anni di abbandono nel 2006 il GAL Alto Salento propone il restauro e la riqualificazione. Nel 2008 finalmente si riapre la masseria con un centro servizi, per aggregare istituzioni e operatori turistici. Nel 2009 sorge l’area camper ed organizzato dall’Alto Salento un evento per la promozione del territorio e della cucina locale. Nei mesi successivi inizia la nuova decadenza del posto.

Siamo nel 2011, quando vengono stanziati altri soldi per nuovi lavori di recupero. Nel 2013 il consigliere Piccigallo propone di istituire il centro di ascolto antiviolenza e casa rifugio. Nello stesso anno dal comune parte il bando-gara per dare in concessione la struttura per attività economiche. Ma non se ne fa nulla e la vecchia masseria torna nuovamente nel totale abbandono, tra erbacce, discarica, ruberia di quanto è possibile portare via. A luglio 2013 la giunta Magli decide di espletare l’ennesima gara, per affidare per anni 9 la gestione della masseria, ma la gara va deserta. A gennaio 2015 si rifà una nuova gara, cambiando i termini come la durata e il fitto del canone, ma anche questa volta non se ne fa nulla.



Arriviamo al novembre 2016, l’amministrazione Conte pubblica l’avviso per presentare manifestazioni di interesse per concedere i locali in concessione, ma anche questa volta il tutto va a monte. E siamo arrivati all’ultima gara, quella del 2017, bandita diversamente dalle altre, divisa in 2 momenti, nel primo si chiede di manifestare interesse e poi bandire la gara vera e propria, come dire ai soggetti privati interessati “cosa volete fare, presentate un progetto”, infatti 5 aziende locali lo presentano tutte insieme, chiedendo tra l’altro di modificare il bando. Ma l’amministrazione, con chiarimenti richiesti ai propri dirigenti, annulla il tutto, perchè non si può fare cartello. E siamo di nuovo al punto di partenza, mentre si pensa di rifarne un’altra di gara, modificando un po’ di cose, tra queste, dare ai privati le aree adiacenti per un definitivo recupero.

Ultimamente una nuova associazione formatasi qui a San Vito, l’associazione di volontariato “I ponti di Lorenzo”, voluta per ricordare la figura dello scomparso Prof. Lorenzo Caiolo, ha richiesto all’amministrazione comunale di ricevere in gestione gratuitamente la masseria per farne un grande spazio sociale, con laboratori, biblioteca, sportello informativo per giovani, sportello di ascolto per persone disagiate, luogo di incontri e manifestazioni culturali. Aspettiamo quindi una risposta dal Palazzo.

Per l’articolo voglio ringraziare Francesco Galizia, Valerio Longo e Piero Iaia.

 

 

 


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