Il salotto letterario emigra

Di Maila Cavaliere

Collaboro ormai da anni con la libreria Icaro di San Vito. Lo faccio gratuitamente e per pura passione dei libri, della lettura e della crescita culturale della mia città. Negli anni, i titolari dell’ esercizio commerciale hanno portato nella nostra città personaggi di rilievo del panorama letterario e di costume: da Giovanni Impastato ad Antonio Caprarica, da Roberto Giacobbo a Valerio Varesi, da Gabriella Genisi a Giorgia Lepore, da Carlo Mazza a Rosa Teruzzi, da Mario Desiati a Giuse Alemanno e Giuseppe Catozzella e molti altri.



Lo hanno fatto con le proprie forze, o al massimo con la generosità di qualche sponsor, senza aiuti istituzionali e arricchendo non poco il palinsesto estivo, diversificandolo, portando un’offerta di pregio alla cittadinanza.
Forse non tutti sanno che portare un autore significa(qualche volta) dare un gettone di presenza, (sempre) andarlo a prendere, portarlo a pranzo o a cena a fronte di qualche copia venduta.(e qualche euro di guadagno sul prezzo di copertina)
Un libraio lo fa con il cuore ma forse si aspetta maggiore attenzione e partecipazione.

È una mia interpretazione. Ma se quest’anno vado a San Michele salentino, a Carovigno e Santa Sabina a presentare Gabriella Genisi, Paolo Roversi e Gino Marchitelli delle ragioni devono pur esserci. 
Io continuo a farlo per i motivi di cui ho detto sopra.
Forse, però, è il caso di farsi serenamente qualche domanda e di ripensare lo stato dei lavori in questo nostro paese. Anche perché sarei più contenta di spendere il mio tempo per la mia comunità.


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