“Soubrette” non va in Turchia

Di Maila Cavaliere

Con la cultura si esprime il senso di responsabilità civile e morale di un popolo, un’epoca. Ammiro il gesto del regista Marco Mingolla. E per essere la decisione un esordiente, è ancora più apprezzabile perché antepone la vicinanza al popolo curdo alla prospettiva di una carriera.



Vogliamo inoltre riportare quanto scrive Marco Mingolla sul suo profilo facebook.

“Stamattina ci è arrivata la notizia di essere stati scelti dall’International Izmir Short Film Festival (Turchia) per la categoria corti internazionali.

Amo la Turchia, la sua cultura e la sua storia e sono ben consapevole che i festival siano occasione di condivisione di valori e confronto. Niente di personale con la manifestazione dunque, niente di personale con il popolo turco, ma nel nostro piccolo e con i nostri mezzi, oggi, vogliamo compiere un gesto di dissenso nei confronti dell’ennesima guerra brutale e disumana.

“Soubrette”, il nostro lavoro, il nostro impegno, la nostra visione del mondo, non rappresenterà l’Italia alla competizione. Non ci saremo.

Fate lo stesso, sensibilizzate il vostro vicino, l’amico più prossimo. Piccoli gesti cambiano il mondo.”

Vignetta di Carmelo Kalashnikov


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