Progetto azienda agricola sociale a San Vito

Sette beni confiscati alle mafie in quattro regioni del Sud, saranno presto valorizzati attraverso attività economiche sociali nel settore agricolo, turistico e della ristorazione, creando servizi per i cittadini, percorsi di formazione e opportunità di lavoro per persone in difficoltà. Uno di questi progetti riguarda San Vito dei Normanni. Sono gli esiti della quarta edizione del Bando Beni Confiscati, promosso dalla Fondazione “Con il Sud” insieme, per la seconda volta, alla Fondazione Peppino Vismara.

Il progetto di San Vito dei Normanni

Si chiama XFarm – Azienda Agricola ‘Manifesto’ il progetto finanziato con un contributo di 494.900 euro a San Vito dei Normanni. Il piano prevede la trasformazione di un’azienda agricola di 50 ettari confiscata alla criminalità nell’agro comunale in un’impresa esemplare dal punto di vista sociale, ecologico e produttivo.  L’attività agricola si baserà sulla rigenerazione del suolo e sulla corretta nutrizione delle piante. 

Sui terreni dell’azienda verranno realizzati o potenziati un allevamento avicolo biologico, un uliveto, un vigneto e una produzione di leguminose.  Si prevede l’uso intensivo di tecnologie digitali per l’ottimizzazione delle coltivazioni (ad esempio, sistemi di irrigazioni collegati a sensori). Il soggetto responsabile del bene assegnato è la Cooperativa Sociale Qualcosa di Diverso che ha già creato e gestisce il ristorante XFood nell’Ex-Fadda sempre a San Vito dei Normanni, mentre della rete coinvolta fanno parte 180amici Puglia Onlus, Azienda Agricola L’Onda Fertile, e Deafal Ong (Delegazione Europea per l’Agricoltura Familiare in Asia, Africa e America Latina).

Nell’ambito del progetto verranno realizzati ‘orti sociali’, attivati servizi di accompagnamento turistico al territorio e al bene, creata una scuola di agricoltura organica e rigenerativa e, infine, attivato un fondo per il sostegno di progetti agricoli ad impatto sociale.  Il progetto prevede 9 inserimenti lavorativi (di cui 3 per persone con disabilità psichica) e la stabilizzazione, a fine progetto, di 4 persone.

Il bando del 2019 e la carenza di progetti

Le 7 iniziative selezionate coinvolgono complessivamente circa 50 organizzazioni tra associazioni, cooperative sociali, istituzioni locali, università e sono così distribuite: 2 in Campania (province di Salerno e Caserta), 1 in Calabria (provincia di Reggio Calabria), 2 in Sicilia (provincia di Palermo) e 2 in Puglia (province di Foggia e Brindisi). Il contributo totale è di circa 3,2 milioni di euro di risorse private (una media di 400 mila euro per progetto), di cui circa 790 mila euro sono messi a disposizione dalla Fondazione Vismara.

Il problema di come utilizzare i beni confiscati, sottolinea la Fondazione “Con il Sud”, è particolarmente rilevante nel Paese. In Italia, su oltre 30 mila beni immobili confiscati, più di 15 mila sono destinati, ovvero già assegnati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati (Anbsc) agli enti locali. L’82% è localizzato nelle regioni meridionali: soltanto nel 2018, sono stati destinati oltre 1.700 immobili nelle regioni del Sud.

Si registra però una difficoltà del Terzo settore a presentare progetti di valorizzazione, sia per la durata di utilizzo troppo limitata concessa da molte amministrazioni comunali, sia per l’eccessiva onerosità delle spese per le ristrutturazioni. In risposta al bando sono pervenute circa 50 proposte, un numero congruo rispetto all’iniziativa e alle risorse messe in campo, ma sproporzionatamente basso rispetto alle migliaia di beni confiscati inutilizzati al Sud.“

Fonte: Brindisi Report


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