sabato, Aprile 20, 2024
San Vito dei Normanni

Milano da vivere

Ogni mattina il mio sguardo è rivolto alla finestra che si affaccia su una delle tante vie alberate. L’aria di primo mattino è sempre molto rigida anche se il sole è splendente quasi accecante e il cielo di un azzurro terso. In queste giornate , contrariamente a chi la descrive come una città inquinata, si riescono a vedere in lontananza tra un grattacielo e l’altro persino le Alpi con le loro vette imbiancate. I grandi vialoni dove ogni giorno centinaia di auto scorrono veloci ma incredibilmente e sorprendentemente in maniera sempre ordinata, oggi sono quasi vuoti. Uno strano silenzio aleggia e i rumori sono attenuati, lontani quasi soffocati. I tram , dove si scontrano i dialetti, le lingue, le diverse culture, i tram che rappresentano l’efficienza milanese e che caratterizzano la fisionomia ma anche la filosofia cosmopolita che è poi la vera forza , la vera anima di questa città, sembrano scorrere quasi sollevati sui binari, anche loro sono tristemente quasi vuoti. Nelle caffetterie, negli antichi bistrot all’aperto dove è ancora possibile respirare quella magia di altri tempi che richiamano vagamente le note Pucciniane della Boheme Parigina, dove le ricche ed eleganti “ sciure “ milanesi sorseggiano i bollenti caffè o inzuppano brioss alla crema nel classico “marocco ”, sfogliando l’eterno e immortale Corriere della Sera, sono terribilmente vuoti. Alcuni addirittura rimangono chiusi.

Gli storici scalini del sagrato del Duomo solitamente presi d’assalto dagli spossati e stanchi turisti sono deserti. In galleria si possono ammirare, senza timore di essere distratti dal vociare dei visitatori, sul pavimento i tanto calpestati ma meravigliosi mosaici e alzando lo sguardo vero l’alto anche gli stucchi di contorno alle grandi vetrate. Le vetrine di Armani, Gucci, Prada sono lì in solitudine senza gli occhi lucidi e spalancati dei sognatori di passaggio . Milano da qualche giorno non è più la stessa. Ma c’è anche una Milano che non si vede che non si arrende e che continua a lavorare incessantemente con tenacia giorno e notte senza soste. Una Milano che sta combattendo contro questo male che l’affligge e che si sta propagando inesorabilmente sul resto d’Italia. È quella Milano fatta di medici ed infermieri di operatori sanitari e di infaticabili ricercatori che all’interno degli ospedali pubblici e laboratori pubblici con determinazione stanno combattendo la più grande battaglia della loro vita per salvare questo nostro paese. Molti di loro li ho conosciuti personalmente sono pugliesi, salentini, orgogliosi di esserlo. Orgogliosi e fieri del proprio lavoro.



La dichiarazione più onesta, più seria, più lucida, più educativa quasi pedagogica in questa circostanza è venuta inaspettatamente dal mondo del calcio, da quell’allenatore Klop che evidentemente è un campione anche nella vita. C’è purtroppo qualche pseudo-politico che quotidianamente brandisce la bacchetta magica alla costante affannosa ricerca di facili consensi. Approfittando cinicamente delle paure e delle ansie di quella parte ingenua della popolazione facendole credere che solo cambiando il quadro politico il corona virus può essere sconfitto. Il silenzio, il rispetto, l’umiltà, la serietà, il senso di responsabilità verso il proprio paese, verso la propria e tanto ipocritamente decantata patria , sarebbero oggi molto più utili delle loro esternazioni.

Uccio Leozzappa


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