L’U.S. San Vito ricorda Don Antonio Chionna

Sono otto giorni che il caro don Antonio Chionna ci ha lasciato, era la mattina di Pasquetta. In un momento così doloroso il ricordo dell’impegno da lui profuso instancabilmente e in tanti settori della vita cittadina (e non solo) deve essere sempre ricordato. Così ha voluto farlo l’U.S.San Vito.

Tra i molteplici interessi di don Antonio vi fu anche lo sport. Infatti, giovanissimo, diede vita al C.S.I. (Centro Sportivo Italiano) che educò alla pratica di svariate discipline sportive tanti giovani sanvitesi (e non solo) nei primi lustri nel secondo dopo guerra. Ma la sua passione fu il calcio tanto che a soli diciannove anni, con alcuni coetanei, fondò una società giovanile: la Fortitudo. Dopo la sciagura aerea di Superga (nella quale morirono tutti i campioni del grande Torino 4 maggio 1949) lui volle che la si rinominasse “Mazzola”. Valentino Mazzola, infatti, era il capitano dei granata per i quali don Antonio ha sempre tifato. La “Mazzola” fu una vera e propria fucina di talenti calcistici sanvitesi, alcuni dei quali sarebbero stati protagonisti in biancoverde, negli anni successivi.

Cominciò poi, sin dai primi anni 50, nella sua qualità di corrispondente del quotidiano “Corriere del Giorno” di Taranto, a scrivere di calcio con la cronaca delle partite domenicali dell’U.S.San Vito. Non tutti sanno che la passione calcistica per i biancoverdi di don Antonio si concretizzò nel 1955 quando fu vicepresidente del sodalizio (ricoprendo un ruolo più o meno simile al direttore sportivo di oggi). Presidente Nicola (Lillino) Di Gregorio, allenatore Gigetto Molinari. Quel San Vito fu una squadra tra le più forti (qualcuno sostiene la più forte) della storia, quasi centenaria del calcio sanvitese, con due campionati consecutivi vinti, fino a toccare i vertici del calcio Regionale.



Poi gli impegni Pastorali, Didattici, e di ricerca storico-culturale ebbero il sopravvento. Ma don Antonio ricordava sempre volentieri quegli anni riaffermando sempre il suo affetto per la società biancoverde. Infatti, nel suo “Il Punto” (dall’inizio sino ad oggi, e sono 50 anni!) non sono mai mancate delle notizie sulle vicende calcistiche locali sulle quali, sino agli ultimi giorni di vita ha voluto informarsi.

Rimase cosi legato all’U.S. San Vito, e in particolare ai calciatori biancoverdi degli anni 50 che tornò all’E.M.Citiolo (13 marzo 2011) con il “suo” Presidente Di Gregorio in occasione dell’omaggio che la società biancoverde volle dedicare al loro grande portiere di quelli anni vincenti: Gino Anania (oggi vive a Grottaglie). Fu l’ultima volta che don Antonio, commosso e felice vide il Campo Sportivo, stracolmo di tifosi, e salutò anche gli altri calciatori del passato presenti per l’occasione.

Grazie don Antonio! Anche dal punto di vista calcistico-sportivo hai dato tanto alla comunità sanvitese che ha il dovere di essertene riconoscente.

Antonello Trizza


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