mercoledì, Dicembre 4, 2024
Dalla Provincia

Gli agricoltori della Puglia contro i contributi consortili: un appello a Mattarella

Le associazioni agricole di Minervino Murge, Spinazzola, Canosa, Barletta, Massafra e Palagiano si sono unite per rivolgere un appello formale al Presidente della Repubblica, chiedendo un intervento urgente per sanare una situazione considerata ingiusta e vessatoria. Il problema centrale? I contributi consortili richiesti agli agricoltori per opere di bonifica che, secondo le associazioni, non apportano alcun beneficio reale ai terreni.

La questione giuridica: contributi senza beneficio



Al centro della controversia vi è il principio stabilito dalla normativa, secondo cui i contributi consortili possono essere imposti solo in presenza di un “beneficio diretto e specifico” per i terreni inclusi nei comprensori consortili. Tale beneficio dovrebbe derivare da opere di bonifica che migliorano concretamente il valore degli immobili. Tuttavia, secondo le associazioni, le opere di bonifica in Puglia risultano abbandonate o inefficaci, con canali invasi da vegetazione e rifiuti, e manutenzioni praticamente inesistenti.

Le normative regionali e nazionali, incluse sentenze della Corte Costituzionale e interventi del Garante per il Contribuente, sostengono chiaramente che l’assenza di beneficio rende illegittima l’imposizione dei contributi. Nonostante ciò, i consorzi continuano a riscuotere tali somme, aggravando una situazione di crisi già pesante per il settore agricolo pugliese.

Il ruolo della Regione Puglia

La Regione, pur avendo competenza diretta sulla gestione e vigilanza dei consorzi di bonifica, è accusata di non intervenire efficacemente. Le associazioni denunciano una gestione arbitraria e illegittima da parte dei consorzi, avallata dalla Regione attraverso l’inerzia e l’assenza di controlli adeguati. Questo atteggiamento, secondo gli agricoltori, contribuisce ad alimentare un clima di sfiducia verso le istituzioni.

Le richieste degli agricoltori

Gli agricoltori chiedono la sospensione immediata e l’annullamento dei contributi consortili per i servizi non resi, come già previsto in passato dalla Regione in situazioni analoghe. Inoltre, si sollecita una riforma strutturale del sistema di bonifica, con interventi concreti per la manutenzione del territorio e la sicurezza idrogeologica.

Un settore in crisi

La protesta si inserisce in un contesto di crisi strutturale dell’agricoltura pugliese, aggravata da politiche regionali considerate inadeguate e dall’assenza di sostegno efficace per affrontare le difficoltà economiche e climatiche. L’appello al Presidente della Repubblica rappresenta un estremo tentativo di ottenere giustizia e porre fine a quelle che vengono definite “vessazioni” a danno degli agricoltori.

Conclusione

La mobilitazione degli agricoltori pugliesi non è solo una richiesta di intervento immediato, ma anche un invito a ripristinare la fiducia nelle istituzioni democratiche. La speranza è che le autorità ascoltino questo grido di aiuto e agiscano con decisione per tutelare una categoria fondamentale per l’economia e il territorio del Paese.


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