giovedì, Ottobre 2, 2025
Dalla ProvinciaSan Vito dei Normanni

“Barocco Festival”: quattro clavicembali, un’impresa storica 

C’è un punto della storia in cui il clavicembalo, da principe della musica da camera, diventa strumento di spettacolo. Johann Sebastian Bach lo intuì con geniale chiarezza, trasformando la tastiera in palcoscenico e il contrappunto in drammaturgia. Sabato 4 ottobre alle ore 20.30, la Basilica Cattedrale di Brindisi ospiterà un appuntamento unico nel suo genere: “Twenty, Thirty & Forty Fingers. I concerti per 2, 3 & 4 cembali di Johann Sebastian Bach”, quattordicesimo concerto del Barocco Festival Leonardo Leo.

Un programma di rarissima esecuzione che concentra in una sola serata l’intero ciclo bachiano dedicato alle tastiere multiple: un’impresa che pochissime città al mondo hanno il privilegio di ospitare.




Quattro clavicembalisti d’eccezione

Protagonista l’ensemble Baroque Lumina, formazione che riunisce quattro tra i migliori clavicembalisti della scena barocca: Giacomo Benedetti, Anna Clemente, Stefano Molardi e Cosimo Prontera. Con loro un ensemble d’archi composto da Patrizio Focardi (violino primo), Heilke Wulff (violino secondo), Hildegarde Kuen (viola), Giacomo Petrucci (violoncello) e Francesco Tomei (violone). A condurre la serata sarà il giornalista Antonio Celeste.

Il Festival, organizzato dalla Città di San Vito dei Normanni insieme al Comune di Brindisi, al Ministero della Cultura e alla Regione Puglia, si svolge con il sostegno della Prefettura di Brindisi. Per l’occasione sarà applicata la formula del “biglietto rovesciato”: il pubblico deciderà quanto pagare al termine del concerto, in base al proprio gradimento. La serata si concluderà con una degustazione di vini offerta dalle cantine Otri del Salento e Vignuolo.


L’eredità di Bach e il dialogo con Vivaldi

Al centro del concerto un omaggio a una delle imprese più sorprendenti di Bach: i concerti per due, tre e quattro clavicembali, composti in gran parte durante gli anni di Lipsia per il Collegium Musicum, l’ensemble che il compositore diresse a partire dal 1729. Erano esecuzioni pubbliche, tenute al celebre Caffè Zimmermann, aperte a studenti, mercanti e viaggiatori: una vera e propria rivoluzione sociale e musicale.

«Bach è il padre, noi siamo i figli», scriveva Mozart. E in queste pagine virtuosistiche si percepisce l’atto di nascita del concerto moderno: il dialogo tra i solisti diventa un gioco di specchi, fughe e intrecci, in una tensione collettiva che ancora oggi sorprende per modernità.

Il programma prevede l’esecuzione dell’intero ciclo bachiano, incluso il celebre Concerto in la minore BWV 1065, trascrizione dal Concerto per quattro violini dell’Estro Armonico di Antonio Vivaldi. Un esempio straordinario di come Bach reinventasse il linguaggio del Prete Rosso, fondendo il rigore tedesco con la brillantezza italiana.

Accanto a Bach, due concerti per archi di Vivaldi (RV 129 e RV 159) offriranno la cornice orchestrale perfetta per il dialogo silenzioso tra i due giganti del Settecento.


Un evento irripetibile

Particolarmente significativo il Concerto in do maggiore BWV 1061, l’unico concepito originariamente per due clavicembali senza modello preesistente: una cattedrale sonora costruita su intrecci di rara complessità. Nel Concerto in do minore BWV 1060 emerge invece un serrato duello tastieristico, mentre nel Concerto in re minore BWV 1063 il momento centrale “alla siciliana” sospende il tempo in una lirica sospensione.

Un’occasione dunque irripetibile: assistere a Brindisi all’integrale bachiana per tastiere multiple significa non solo celebrare il genio di Bach e il suo dialogo con Vivaldi, ma anche vivere un’esperienza collettiva che trasforma la musica barocca in spettacolo moderno, proprio come il Maestro di Eisenach aveva immaginato quasi tre secoli fa.


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